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Il playbook dell'end-to-end marketing: tutti i cosa, i come e i perché

Tutti parlano dell’end-to-end marketing, ma spesso nessuno sa veramente cos’è: un nuovo modo di fare digital marketing? Una strategia? Un canale? Questi e altri dubbi si trovano comunemente tra le prime posizioni nelle ricerche su Google, noi li abbiamo raccolti e rielaborati in un solo articolo per poter dare una panoramica più completa a chiunque desideri implementare l’end-to-end marketing nella propria strategia commerciale. 

 

“Cosa” intendiamo con end-to-end marketing

Ben più di una strategia, il marketing end-to-end è un vero e proprio processo. In concreto, si tratta della gestione dell’intero funnel di conversione, dal primo contatto alla vendita.
Nei precedenti articoli ne abbiamo parlato spesso: una gestione end-to-end è spesso il modo più efficiente (ed efficace) per portare ad un nuovo livello di conversione le campagne di advertising online. 

Gestire la propria strategia in ottica end-to-end, in concreto, significa integrare in un unico funnel le strategie di approccio, marketing e vendita. Spesso, nel marketing online il rischio è creare strategie che, per quanto efficaci nel raggiungere il loro obiettivo, per svariati motivi finiscono per perdere la loro “carica positiva” e a risultare nell’effettivo meno impattanti del loro potenziale. 

Un esempio in questo senso è l’attività di lead generation. Prendiamo in considerazione, ad esempio, una campagna che ha come obiettivo quello di generare lead caldi per una promozione a tempo. Questo tipo di campagna ha ovviamente come obiettivo quello di incrementare le vendite e, allo stesso tempo, raccogliere contatti di utenti interessati al brand e -potenzialmente- agli altri prodotti. La campagna finisce nel momento dell’invio delle liste di lead interessati, però ancora il prodotto/servizio non è stato venduto. L’interesse delle persone scema facilmente e se queste non vengono richiamate in tempi brevi trovano un altro fornitore oppure, semplicemente, abbandonano il flusso. 

Il risultato è una campagna di advertising di successo, che non esprime il proprio potenziale nel momento più cruciale per un’azienda, ovvero quello della vendita.

Una gestione end-to-end, invece, non crea gap di questo genere. Il flusso di lead generato viene trasmesso in tempo reale e i contatti lavorati nell’immediato, con il risultato di ottimizzare risorse e aumentare i risultati concreti. 

 

“Come” impostare una gestione end-to-end

Ora che abbiamo affrontato tutto ciò che concerne la teoria sulla gestione end-to-end, andiamo più nel dettaglio su come organizzare strategie funzionali e mirate alla conversione. 

Partiamo dalle basi: la rappresentazione del funnel è solitamente rappresentata come un cono con la punta rivolta verso il basso, dove all’inizio vi è il pubblico generico e al fondo è presente il cliente fidelizzato. 

In un certo senso, questo funnel è valido nella maggior parte dei casi, poiché l’end-to-end marketing non prevede un’unica direzione dall’alto verso il basso. Anzi, lungo tutto il funnel vi sono continui “ritorni”: il contatto viene mantenuto costantemente caldo tramite attività di retargeting e retention.

Di quali infrastrutture tecniche è necessario munirsi per attivare una gestione end-to-end? Le risorse impiegate possono sicuramente essere digitali, come per esempio un approccio multicanale, ma è altrettanto importante l’aspetto umano. Integrare all’interno della gestione end-to-end un contact center ben formato sul progetto è la chiave di volta del successo delle tue campagne di performance advertising. 

Questo è il motivo per cui spesso le aziende optano per l’end-to-end marketing affidato in outsourcing, ovvero “in esterna”: l’impegno di risorse è importante, così affidare l’intero processo ad un’agenzia esterna come Across risulta più ottimale in termini di costi e sviluppo.

 

“Perché” scegliere l’end-to-end marketing per la tua azienda

Se credi che la tua azienda non stia sfruttando la piena potenza delle campagne di advertising online attive, potrebbe essere arrivato il momento di rivedere i flussi e scegliere un approccio di end-to-end marketing. 

I diretti vantaggi di questo tipo di processo sono evidenti: la maggior parte dei lead non lavorabili o non più recuperabili viene inserita nel flusso, così da limitare eventuali cadute e abbandoni. Più lead lavorabili, più aumenta la possibilità di convertire l’utente in cliente. 

Inoltre, un processo end-to-end permette di controllare più da vicino tutte le fasi della campagna, permettendo un’ottimizzazione diretta su più livelli e un feedback pressoché immediato e reale dell’andamento della stessa. 

Le aziende che hanno implementato questo tipo di processo hanno già ottenuto ottimi risultati in termini di vendita: di fatto è uno dei modi migliori per veicolare “pubblicità che vendono” e che incidono molto sul fatturato e sugli obiettivi a lungo termine. 

 

Altre domande sull’end-to-end marketing?

Come digital agency ci occupiamo da vicino di questi tipi di processo: grazie al contact center interno riusciamo a garantire i risultati tramite business process outsourcing, senza tuttavia far venire meno il nostro know how in termini di advertising e lead generation. 

Con l’end-to-end marketing non c’è più bisogno di scindere marketing e vendite: l’obiettivo è comune, i KPI e le milestone vengono personalizzati a seconda del business e delle esigenze. 

 

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