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Identità digitale: cosa racconta di te il tuo profilo LinkedIn?

Cos’è LinkedIn?

Se hai risposto “è soltanto un social che mette in contatto aspiranti lavoratori e recruiter”, è il caso che tu faccia un giro su LinkedIn con maggiore attenzione.

Basta scorrere nel feed di questo social network per rendersi conto che sempre più professionisti – di diversi settori – utilizzano LinkedIn per fare personal branding, inbound marketing e social selling.

Ad oggi Linkedin è uno dei social preferiti per costruire relazioni con i decision-makers di aziende importanti, guadagnarsi la credibilità professionale, intercettare potenziali clienti e trovare nuove opportunità di business.

Ma per raggiungere questi obiettivi non basta solo volerlo.

Bisogna conoscere la piattaforma e l’algoritmo che determina il successo, o meno, dei contenuti pubblicati. 

Nei prossimi paragrafi ti spieghiamo come creare un profilo su LinkedIn, quando è utile aprire una pagina aziendale, e quali sono gli aspetti da considerare per ottimizzare la tua presenza su questo social network. 

Profilo personale e pagina aziendale: di cosa hai bisogno? 

Ti è mai capitato di ricevere su LinkedIn una richiesta di collegamento da un brand? Sì, hai capito bene.

Questo accade perché alcuni utenti confondono il profilo personale con la pagina aziendale.

Facciamo subito chiarezza su questi due aspetti. 

Il profilo personale: un elemento imprescindibile 

La conditio sine qua non per aprire una pagina aziendale è quella di avere un profilo personale su LinkedIn.

Considera il profilo personale di LinkedIn come la tua identità digitale e professionale, una specie di curriculum dinamico, ovvero uno spazio in cui raccontarti come professionista.

Quindi il primo passo da fare è iscriverti a LinkedIn e completare il profilo con le tue generalità. 

Schermata di iscrizione o accesso a LinkedIn. 

In pochi semplici passi avrai accesso alla piattaforma e potrai ottimizzare il tuo profilo personale per renderlo appetibile agli occhi degli utenti, e soprattutto per farti trovare dall’algoritmo di LinkedIn. 

Ma quali sono i dettagli che fanno la differenza? 

  • Vanity URL

Lo sapevi che puoi personalizzare l’URL del tuo profilo LinkedIn?
La personalizzazione dell’URL del profilo personale LinkedIn è una delle prime azioni che dovresti fare, per almeno due motivi:
1. sarà più facile inserire il tuo contatto LinkedIn sul portfolio o su un bigliettino da visita: non dovrai riportare una stringa infinita di numeri e lettere, ma avrai un URL pulito e unico (linkedin.com/in/NOMECOGNOME);
2. Google indicizzerà il tuo profilo LinkedIn e lo farà apparire ogni volta che qualcuno cercherà in rete il tuo nome e cognome.

Per personalizzare l’URL del tuo profilo Linkedin basta andare su:
Impostazioni e privacy → Visibilità del tuo profilo e rete → Modifica il tuo profilo pubblico.
Una volta entrato nella sezione troverai, in alto a destra, la voce dove andare a personalizzare l’URL del tuo profilo LinkedIn.

  • Foto profilo.

Anche l’occhio vuole la sua parte e la foto che scegli per il tuo profilo LinkedIn racconta già molto di te.
Ricordati che LinkedIn non è Tinder, ma nemmeno Facebook o Instagram: va bene l’originalità e la creatività, ma scegli una foto che sia comunque adatta al canale e alla tua professione.
Sincerati che lo scatto sia di qualità, che il volto sia ben illuminato e centrato nell’immagine.
Vuoi un’opinione esterna sulla foto che hai scelto per LinkedIn?
Esiste un tool che ti dice cosa racconta di te una foto: Photofeeler

  • Copertina.

Troppo spesso sottovalutata, la copertina di LinkedIn è molto d’impatto quando si atterra sul profilo di un utente.
Se sei un grafico, ad esempio, scegli una copertina originale e creativa, con elementi che richiamano il tuo lavoro.
Se invece sei un Business Developer, utilizza una copertina brandizzata che ti permetta di essere subito associato all’azienda per cui lavori. 

  • Sommario.

Considera che prima ancora di atterrare sul tuo profilo, cercando il tuo nome sul motore di ricerca di LinkedIn, apparirà la tua miniatura dove si vedrà: foto, nome, cognome e sommario.
Perciò è importante che in questo spazio tu inserisca chi sei e cosa fai.
Non devi scrivere troppo, ma quanto basta per far sapere agli altri, e all’algoritmo di LinkedIn, di cosa ti occupi. 

  • Riepilogo.

Ecco, qui puoi dilungarti!
Racconta il tuo percorso formativo e professionale, di cosa ti occupi, che cosa cerchi, che servizi offri, in che modo è possibile contattarti. Considera che il riepilogo è la prima cosa – e a volte l’unica – che viene letta del tuo profilo, quindi sfrutta bene questa chance per persuadere chi ti ha scovato tramite LinkedIn.
E non dimenticare di inserire anche nel riepilogo le keyword per le quali vuoi essere trovato dall’algoritmo di LinkedIn e dagli utenti. 

Esempio di un riepilogo per Linkedin.

  • In primo piano.

Si tratta di una sezione piuttosto recente dove mettere in evidenza alcuni contenuti, come link, post o pdf.
Puoi utilizzarla, ad esempio, per raccontare nello specifico i servizi che offri; oppure per dare risalto ad alcuni post che celebrano qualcosa di importante nella tua carriera e che hanno avuto molto seguito. 

  • Esperienza e formazione.

Entriamo nell’aspetto che più di tutti rende LinkedIn simile a un curriculum.
In queste sezioni elenca le tue esperienze professionali e formative.
Attenzione però a non sottovalutare il box “descrizione” di ognuna di queste: molti non lo utilizzano, ma noi ti consigliamo di sfruttarlo per descrivere le tue mansioni e inserire le parole chiave per cui vuoi essere indicizzato. 

  • Competenze e referenze.

Al pari delle recensioni su un sito o un e-commerce, le referenze e le competenze confermate dalla tua rete sono la riprova sociale che tu sei il professionista che fa al caso giusto!
Non perdere tempo ad inserire troppe competenze generiche: piuttosto scegli quelle più specifiche e ricordati di mettere in evidenza le tre competenze alle quali vuoi essere associato.
È molto importante anche la rilevanza delle persone che ti confermano le competenze: rivolgiti a quelli che ti conoscono come professionista (manager diretti, colleghi o clienti) e che possono confermare le tue capacità professionali o magari lasciarti una segnalazione positiva. 

Sei andato a sistemare il tuo profilo LinkedIn seguendo i nostri consigli? Bene!

Ora puoi misurare l’efficacia del tuo profilo con uno strumento gratuito che LinkedIn mette a disposizione: Social Selling Index (SSI). 

Racconta la tua impresa con una pagina aziendale 

Se invece sei titolare di un’impresa, o rappresenti un’organizzazione no profit, e intendi interagire con gli utenti di LinkedIn a nome di un brand, allora devi fare uno step in più: crea una pagina aziendale su LinkedIn, un vero e proprio biglietto da visita per la tua attività.

Ecco come fare. 

Vai sul tuo profilo personale di LinkedIn, seleziona il menu a tendina sotto la voce “prodotti” e clicca su “crea una pagina aziendale”. 

Prima schermata di creazione di una pagina aziendale su Linkedin. 

Verrai indirizzato al primo step in cui devi selezionare il tipo di attività che ti interessa tra piccola, media o grande impresa, oppure istituto didattico.

ATTENZIONE: la pagina vetrina è un’estensione di una pagina aziendale di LinkedIn, e pertanto va associata a una pagina madre. Se ancora non hai una pagina aziendale principale, non puoi creare una pagina vetrina. 

Informazioni richieste per la creazione di una pagina aziendale su Linkedin. 

Nello step successivo alla scelta del tipo di attività, ti viene chiesto di fornire alcuni dati specifici per completare l’identità digitale del tuo business

Oltre a questi elementi, ci sono altri aspetti da curare di una pagina aziendale e potrai farlo solo dopo la sua creazione.

Ecco su quali ti devi concentrare:

  • Avatar e copertina.

Come per il profilo personale, anche per la pagina aziendale è importante creare un impatto visivo.
L’avatar è, nella maggior parte dei casi, il logo dell’azienda.
Per la copertina, invece, puoi giocare con aspetti grafici sensazionali, emozionali oppure scegliere di mettere in risalto lo slogan della tua azienda o i servizi che proponi. 

  • Chi siamo.

Questa è la sezione che gli utenti di LinkedIn visitano per comprendere subito di cosa si occupa la tua impresa o organizzazione. Scrivi dunque una descrizione chiara e completa della tua attività e di quello che proponi (es. corsi di formazione, servizi per il B2B), e ricordati sempre di inserire le keyword con le quali l’algoritmo di LinkedIn può indicizzarti nella ricerca. 

  • Contenuti.

Per quale motivo hai aperto una pagina aziendale?
“Perché voglio raccontare la mia azienda”.
Risposta esatta (quasi)!
Servizi, prodotti, offerte di lavoro, traguardi, nuove sfide: sono tutte storie che puoi raccontare sulla pagina aziendale di LinkedIn, certo. Ma non limitarti ai contenuti autoreferenziali!
Cerca di coinvolgere il target che ti interessa, ad esempio utilizzando la funzione “sondaggio”; condividi studi, ricerche e novità del mercato di riferimento e chiedi l’opinione della tua community; crea contenuti fruibili, come guide in pdf o dirette, in cui tratti argomenti che riguardano il tuo settore e possono interessare i tuoi potenziali clienti. 

BONUS: mettiti alla prova! 

Sei Mario Rossi e lavori come Copywriter freelance: serve che tu apra una pagina aziendale su Linkedin?

Risposta corretta: no, non serve.

Utilizza il tuo profilo personale per fare personal branding seguendo, curando la tua immagine e creando contenuti affini alla tua professione. 

Sei Mario Rossi, lavori come Copywriter freelance e hai fondato la Mario Rossi Academy, una piattaforma online dove eroghi corsi di copywriting: serve che tu apra una pagina aziendale su LinkedIn?

Risposta corretta: sì!

Non smettere di fare personal branding sul tuo profilo personale, ma enfatizza il brand della tua impresa con una pagina aziendale dedicata dove offrire contenuti di interesse per la tua audience. 

Superato il test?

Allora passa al prossimo livello di difficoltà: l’algoritmo di LinkedIn.

Hai bisogno di una consulenza social per il tuo brand o la tua azienda?

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