Native Advertising: come attirare l'utente - Across.it

Native Advertising.

Qualità e performance: il content marketing risulta più che mai efficace quando è alla base di campagne veicolate sui più importanti portali di informazione e magazine online. La forza del Native Advertising sta nella sua non invasività: grazie ad una combinazione accattivante di titoli e immagini l’annuncio pubblicitario si mimetizza tra i contenuti editoriali del portale, riuscendo comunque allo stesso tempo ad attirare l’attenzione dell’utente. La qualità raggiunta da questo canale è molto alta, perché l’annuncio viene visto solo da persone interessate al prodotto o servizio. Il Native Digital Advertising si conferma uno dei migliori modi per ottenere ottime performance e aumentare la propria brand awareness.

I vantaggi.

La più alta attenzione dell’utente e il tipo di fruizione della pubblicità rendono il Native Digital Advertising molto adatto per avere un’alta qualità, sia in termini di traffico che di contatti interessati. Per questo motivo il Native Advertising si presta molto bene per fare lead generation altamente performante: lavorando sul testo in stile editoriale si superano le resistenze dell’utente e si risponde ai suoi dubbi incentivandolo, con l’aiuto di una call to action accattivante, a compiere l’azione di conversione desiderata.
I migliori esempi Native Advertising tengono conto di questi importanti vantaggi, sviluppando un funnel dedicato capace di ingaggiare l’utente sull’interesse e di accompagnarlo fino alla conversione finale.

Il funnel del Native Advertising.

Il percorso dell’utente attraverso questo canale si può riassumere in quattro parole

  • Interesse
  • Attenzione
  • Intenzione
  • Conversione
La particolarità del Native Advertising sta esattamente nel suo flusso di acquisizione degli utenti. Negli ultimi anni tantissime aziende hanno scelto questo canale per le proprie campagne pubblicitarie online, non solo perché unisce con efficacia performance marketing e brand awareness, ma anche perché sembra piacere molto agli utenti.

Per fare degli esempi Native Advertising, possiamo dire che questo canale parte dallo stesso presupposto dell’ “editoriale sponsorizzato” su una qualsiasi rivista cartacea: l’annuncio è inserito su portali di informazione web e giornalistici in mezzo ai consueti articoli.

Grazie ad una combinazione di immagini e titoli accattivanti, questi annunci riescono a catturare l’attenzione dell’utente che clicca se interessato. Quest’ultimo atterra così su una landing page strutturata in stile editoriale sia nella grafica che nei contenuti, che riproducono la user experience del portale su cui è ospitata la campagna. Attraverso una strategia di content marketing il prodotto o servizio viene enfatizzato, intercettando i desideri e risolvendo i dubbi dell’utente.

Un processo intuitivo.

La prima regola online è sempre la stessa per tutti: “Bisogna attirare l’attenzione dell’utente nei primi secondi”. Essendo abituati ad una navigazione veloce, fruibile con il semplice scroll di un dito, utilizzare un contenuto corposo come quello del Native Advertising può sembrare controintuitivo e non efficace. In realtà, però, non funziona proprio così, perché ad essere diverso è l’approccio dell’utente al canale stesso. Il livello di attenzione si alza perché l’utente che naviga sui portali di informazione è propenso alla lettura di un testo più lungo e all’approfondimento. Egli in questo caso non riceve una pubblicità, ma sceglie di cliccare intenzionalmente su un annuncio atterrando su una Landing Page coerente e mirata all’azione di conversione, che fa leva su tecniche emozionali e sulla user experience. Una volta che ha cliccato sull’annuncio l’utente si aspetta di leggere un contenuto valido, proprio come farebbe con un post giornalistico o di approfondimento. Per questo la qualità dei click e dei lead si alza notevolmente. La forza di questo canale online sfrutta esattamente questo interesse, per presentare il brand al meglio. Il Native Advertising è perciò un canale adatto per promuovere la propria immagine e allo stesso tempo raccogliere dati di potenziali utenti interessati, fidelizzandoli sin dalla prima lettura.

Adatto a qualsiasi obiettivo.

Il Native Advertising si presta bene al raggiungimento di diversi obiettivi. Che si tratti di lead generation, brand awareness o semplice lettura, i tool all’avanguardia utilizzati per il monitoraggio delle campagne segnalano che il grado di lettura di una pagina Native è molto alto, perché sin dal primo click l’utente manifesta interesse. Difatti, gli studi di neuromarketing rilevano come gli utenti a tutti gli effetti non considerino il Native una pubblicità vera e propria. Questo perché si armonizza e mimetizza con il contesto nativo del portale che la ospita.

Non solo, questo canale è ideale per portare traffico interessato ad una specifica pagina web, che sia una landing page oppure un sito. In ogni caso ottiene sempre ottimi risultati anche quando si veicolano delle brochure per mostrare dei prodotti o dei servizi.

Soprattutto in questo ultimo caso, l’attenzione dell’utente nello sfogliare i prodotti a catalogo sarà molto più alta rispetto a quella dedicata ad una normale brochure cartacea o veicolata con un altro canale. Inoltre, rispetto a qualsiasi tipo di pubblicità display è meno invasiva e più facile da collegare con vari link, per strutturare meglio il traffico e i processi di acquisto dei prodotti.

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